(...) Dinastie native dominarono l'antico Egitto, con interruzioni provocate da invasori, dal 3100 al 343 a.c. circa. Alla fine, la multiforme religione antica andò perduta sotto le successive dominazioni ellenica, romana, bizantina ed araba.
Anche una delle molte cosmologie dell'antico Egitto prevede un asse centrale dell'universo, un albero gigantesco con un dio Sole appollaiato sui suoi rami.
In Egitto gli alberi erano oggetto di un culto entusiasta ed erano considerati le dimore delle varie divinità. Gli splendidi sicomori verdi, le palme da olio o le palme da dattero, che spuntavano qua e là come per miracolo ai margini della terra coltivata, erano considerati divini e fatti oggetto di culto assiduo dagli egizi di ogni rango, nella convinzione che fossero animati da spiriti che all'occasione emergevano da essi.
Si usava onorarli con offerte di cetrioli, fichi, uva e altri frutti. Giare d'acqua venivano quotidianamente riempite ad uso dei viandanti, che a loro volta per gratitudine rivolgevano una preghiera alla divinità dell'albero. Il più famoso era il "Sicomoro del Sud", considerato corpo vivente di Hathor sulla terra. Hathor era la dea del cielo, altrimenti raffigurata in forma di vacca. Ella era anche un "nbt nht", cioè la "Signora dell'Albero Sacro". Un altro sicomoro, situato a Metairièh, era noto come "l'Albero della Vergine". Altri analoghi sicomori dell'Egitto erano considerati dimore di altre divinità, in particolare Nuit (dea del cielo), Selket (protettrice dei defunti) o Neith (antica dea creatrice), ed anch'essi propiziati con offerte. L'area attorno a Menfi era nota come "la terra del sicomoro.
venerdì 4 ottobre 2013
domenica 26 maggio 2013
Alberi e spiriti guardiani
L'idea che uno spirito possa legarsi all'albero in cui è nato, e in cui di solito vive, ha radici profonde in tutto il mondo, senza limiti di tempo, cultura, religione, politica, filosofia o moda. E' un modo di mettersi in relazione con un'altra forma di vita. Si smette forse di dar da mangiare al proprio gatto solamente perchè ci si è battezzati?
Nonostante la sparizione dei boschi sacri ad opera dei detentori del potere politico e religioso, molti alberi, se non addirittura macchie, continuarono a mantenere lo statuto di 'alberi liberi' (tedesco Freibaume, svedese freitrad), per cui era proibito abbatterli. Nessuno poteva recare danno a questi alberi in alcun modo.
C'erano soprattutto ragioni pratiche: molte querce e faggi, ad esempio, erano venerati per i loro frutti che facevano ingrassare particolarmente bene i maiali; gli alberi che segnavano i confini di una proprietà erano un altro caso (in alcune aree della Svizzera medievale, per il taglio di un abete segnaconfine c'era la pena di morte); ma certi alberi, come alcuni vecchi tassi o gruppi di tigli erano 'intoccabili' per ragioni più antiche, che nessuno osava mettere in dubbio. "Perchè colei che vive nell'albero non vuiole farsi abbattere", dicevano gli svedesi...
(da Fred Hageneder, "Lo spirito degli alberi", pag. 225)
Nonostante la sparizione dei boschi sacri ad opera dei detentori del potere politico e religioso, molti alberi, se non addirittura macchie, continuarono a mantenere lo statuto di 'alberi liberi' (tedesco Freibaume, svedese freitrad), per cui era proibito abbatterli. Nessuno poteva recare danno a questi alberi in alcun modo.
C'erano soprattutto ragioni pratiche: molte querce e faggi, ad esempio, erano venerati per i loro frutti che facevano ingrassare particolarmente bene i maiali; gli alberi che segnavano i confini di una proprietà erano un altro caso (in alcune aree della Svizzera medievale, per il taglio di un abete segnaconfine c'era la pena di morte); ma certi alberi, come alcuni vecchi tassi o gruppi di tigli erano 'intoccabili' per ragioni più antiche, che nessuno osava mettere in dubbio. "Perchè colei che vive nell'albero non vuiole farsi abbattere", dicevano gli svedesi...
(da Fred Hageneder, "Lo spirito degli alberi", pag. 225)
domenica 31 marzo 2013
L'albero tra i popoli della foresta.
(...) Se gli antichi popoli semitici ed ariani delle torride ed aride regioni del vicino oriente notrivano un tale entusiasmo nei confronti dei singoli alberi e di radi boschetti, cosa dovettero provare i primi uomini che si fecero largo nelle foreste fitte, dense e lussureggianti dell'Europa Centrale e Settentrionale? Una cosa è certa: le foreste della zona temperata esercitarono un influsso ancor più profondo sull'anima degli uomini, rispetto ai boschi delle aree subtropicali.
Nel sud gli alberi erano visti e celebrati come datori di ombra refrigerante e portatori di acqua preziosa (oasi), mentre nel nord il rapporto fu alquanto diverso. Pascoli, campi e giardini dovevano essere ritagliati con molta fatica in quel tappeto verde. E il modo in cui la vegetazione copiosa della foresta esigeva la restituzione di ciò che una volta le era appartenuto, costituiva un tormento, se non una minaccia, nella vita quotidiana. Non vi era spazio per il romanticismo. Se tutta la dimensione spirituale degli alberi si fosse ridotta ad una (meridionale) fantasia, sarebbe avvizzita molto presto nella (settentrionale) gara con la foresta. Mentre accadde esattamente l'opposto. Qui, dove il potere fisico, l'energia vitale, la forza astrale e spirituale degli alberi raggiungeva il culmine, gli uomini svilupparono tradizioni che esprimevano una conoscenza, una intimità ed una cooperazione con gli alberi senza uguali.
Nel sud gli alberi erano visti e celebrati come datori di ombra refrigerante e portatori di acqua preziosa (oasi), mentre nel nord il rapporto fu alquanto diverso. Pascoli, campi e giardini dovevano essere ritagliati con molta fatica in quel tappeto verde. E il modo in cui la vegetazione copiosa della foresta esigeva la restituzione di ciò che una volta le era appartenuto, costituiva un tormento, se non una minaccia, nella vita quotidiana. Non vi era spazio per il romanticismo. Se tutta la dimensione spirituale degli alberi si fosse ridotta ad una (meridionale) fantasia, sarebbe avvizzita molto presto nella (settentrionale) gara con la foresta. Mentre accadde esattamente l'opposto. Qui, dove il potere fisico, l'energia vitale, la forza astrale e spirituale degli alberi raggiungeva il culmine, gli uomini svilupparono tradizioni che esprimevano una conoscenza, una intimità ed una cooperazione con gli alberi senza uguali.
domenica 10 marzo 2013
Lo spirito dell'Albero, simboli da contemplare
Tutto questo nasce da una passione personale, coltivata da anni nei ritagli di tempo rimasti dal lavoro presso l'Amministrazione Provinciale, dalla vita familiare, dall'impegno nell'associazionismo... Una passione per il legno iniziata costruendo i mobili di casa, poi passata all'intarsio ed infine alla tornitura; ma soprattutto fondata sulla convinzione dell'importanza del linguaggio simbolico e della creazione artistica nella comunicazione dei valori...
Ed ecco gli oggetti essenziali che mi piace creare: piatti, coppe, vasetti, bicchieri... tutti attorno alla simbologia della coppa, oggetto che contiene e che dona, vaso dell'abbondanza e calice dell'immortalità; ed ecco anche le essenze che utilizzo: il duro noce, il profumato pino cembro, il rosso ciliegio... od un mosaico di essenze diverse, a testimoniare il valore della diversità nell'unità.
Li creo con utensili semplici, da dilettante ma con passione, nell'angusto garage della mia abitazione; oggetti che sono a disposizione di chiunque al loro contatto senta vibrare un messaggio di autenticità.
Non sono in vendita, ma ad offerta libera per finanziare le attività dell'Associazione Avè Onlus dedicata alla cooperazione Nord-Sud e Sud-Nord con i giovani e le giovani donne del Togo.
Ed ecco gli oggetti essenziali che mi piace creare: piatti, coppe, vasetti, bicchieri... tutti attorno alla simbologia della coppa, oggetto che contiene e che dona, vaso dell'abbondanza e calice dell'immortalità; ed ecco anche le essenze che utilizzo: il duro noce, il profumato pino cembro, il rosso ciliegio... od un mosaico di essenze diverse, a testimoniare il valore della diversità nell'unità.
Li creo con utensili semplici, da dilettante ma con passione, nell'angusto garage della mia abitazione; oggetti che sono a disposizione di chiunque al loro contatto senta vibrare un messaggio di autenticità.
Non sono in vendita, ma ad offerta libera per finanziare le attività dell'Associazione Avè Onlus dedicata alla cooperazione Nord-Sud e Sud-Nord con i giovani e le giovani donne del Togo.
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