La mia storia

io a Ferrara, 1961
La passione per il legno è nata forse durante l'infanzia, all'alba degli anni 50 a Ferrara, ai tempi dei primi giochi costruttivi: ricordo la grande passione per il "Matador", una sorta di meccano completamente costruito in legno, con cui componevo veicoli e macchine con complicate trasmissioni del moto a base di ruote, cinghie e pulegge... E più oltre, nell'adolescenza, con la passione per il traforo e l'aeromodellismo, il primo sul compensato di pioppo, il secondo sul legno di balsa, da tagliare con la lametta da rasoio e da incollare con la colla "Uhu". Il legno è sempre stato il materiale che ho preferito: plastico, modellabile, trasformabile con facilità, dal contatto caldo e dal profumo spesso intenso e suggestivo.
E via via fino all'età adulta: ricordo i primi rudimentali mobili in truciolare costruiti nel bilocale di Milano (1977), appena dopo la laurea, il letto, il tavolo, la scrivania, la libreria..., costruiti con il "Black&Decker" giallo accoppiato alla sega circolare blu; così come le librerie (dei semplici box con ripiani in legno massello) nella nostra prima casa di Bettola (1981), o il letto a cassettoni a Carmiano (1982), o l'armadio per Margherita e Martino nella casa di Bellaria di Sarmata (1986), la credenza con alzata a vetri per la cucina, e così via...
Ma la realizzazione di un vero e proprio "laboratorio" o "falegnameria" è avvenuta nella nostra casa di Valconasso (1990), dove la disponibilità di un ampio garage-deposito mi ha permesso di acquistare e installarvi dapprima una combinata a 5 lavorazioni (pialla a filo e a spessore, cavatrice, toupie, circolare) poi un tornio da legno, una sega a nastro e un massiccio tavolo da lavoro.

la grande libreria
Qui sono nate inizialmente la cucina in legno, la grande libreria componibile, gli armadi a muro, i ripiani ribaltabili, le credenze...; qui ho appreso attraverso l'esperienza i segreti degli incastri, degli accoppiamenti, delle giunzioni, delle mortasature, delle fresature...; e qui è anche nata l'attenzione all'intarsio eseguito con i piallacci incollati con la colla di pesce, e, soprattutto, la passione per la tornitura. 
il tornio Valex
Il mio primo tornio è stato un utensile connesso al trapano, con il quale sono riuscito a tornire dei piccoli candelabri e con cui ho realizzato le bomboniere per la Cresima di Martino; ma in seguito ho acquistato un tornio dilettantistico (Valex!), senza basamento, che ho fissato ad un pesante supporto in legno massello. Con questo ho imparato a tornire tra le punte e a sbalzo piatti, coppe, bicchieri, bugie, vasetti, ecc.; ho imparato a tornire il fronte e il retro delle coppe e dei piatti usando unicamente il platorello e il disco martire; ho imparato a levigare e a trattare i pezzi e ad affilare gli utensili, pur rimanendo sempre ad un livello dilettantistico, con il mio piccolo tornio, da 350 Watt, dapprima senza il  mandrino, poi anche con questo utensile.
Il lavoro con il legno è stata una passione che mi ha sempre accompagnato affiancandosi al mio lavoro professionale di fisico, dapprima nelle scuola serali delle "150 ore" a Milano, poi presso il Laboratorio Provinciale di Igiene di Milano, e poi presso l'Amministrazione Provinciale di Piacenza.
Da qui è iniziata una piccola storia di piccole produzioni, cessioni gratuite, doni, e anche vendite occasionali (banchetti alle mostre hobbistiche e alle fiere dell'artigianato). In seguito alla fondazione della Associazione AVE', promossa da mia figlia Margherita (ospite di un campo di lavoro in Togo nel 2002) e da mia moglie Francesca al fine di attuare una cooperazione internazionale con l'associazione AJVAD-Togo, in seguito diventata SDD-Togo, è poi nata l'intenzione di devolvere l'eventuale intero ricavato dalla cessione dei miei prodotti artigianali all'attività della Associazione, e così è stato.

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