(...) Nell'antica mitologia norvegese, il frassino e l'olmo erano gli alberi da cui fu creata l'umanità, la donna dall'olmo e l'uomo dal frassino. Nella Grecia classica, la "terza razza dell'uomo o razza ambrata" era considerata il "frutto del frassino". Il frassino stesso (Melia) era figlia di Oceano e moglie del dio fluviale Inakos; in seguito, Madre Frassino diede alla luce Foroneo, primo essere umano e portatore del fuoco.
Per millenni il frassino venne visto come protettore della giovinezza. In Scozia il vigore del frassino era ampiamente riconosciuto, e si credeva che avesse una benefica influenza sui neonati. La linfa veniva fatta bere al neonato e ramoscelli verdi di frassino venivano messi nel focolare della sua camera, in onore dell'albero e come preghiera per il bambino.
In Inghilterra e sul continente, usanze basate sulle proprietà del frassino di curare attraverso l'energia erano ancora in vita nel secolo scorso. In Svezia il frassino era uno dei "vartrad", custodi della fattoria o della proprietà, e Donna Frassino (Akfroa) veniva onorata con offerte di latte o di birra. Tuttavia non si piantavano frassini molto vicini alle case o ai campi coltivati, perché il loro potente apparato di radici poteva danneggiare i muri di pietra o rendere difficoltosa la crescita delle piante.
Si ritiene che il frassino abbia potere sull'acqua. Antiche usanze celtiche volevano che da qualche parte, in una barca, perché questa non affondasse, venisse utilizzato del legno di frassino. Ancora durante la grande emigrazione del secolo scorso, la maggior parte degli Irlandesi portava con sè un pezzo di legno di frassino oltre l'Atlantico. Dall'altro capo dell'Europa, Graves riporta che il frassino veniva usato nelle cerimonie per propiziare la pioggia nella Grecia preistorica, dove le "Meliae", le ninfe del frassino, erano considerate spiriti delle nuvole e figlie dei potenti dei del mare, che in origine dominavano su di un mare di nuvole. In seguito i Greci consacrarono il frassino al Sole e a Poseidon, dio del mare.
Sole e Mare: il frassino mostra i suoi aspetti maschili e femminili nel suo aspetto fisico. Esso
venerdì 1 dicembre 2017
sabato 18 marzo 2017
Il Sorbo, l'albero dell'unione della terra con il cielo
"...Il sorbo è stato l'albero più venerato nelle regioni dell'Europa Nord occidentale, e spesso la sua fama ha superato quella della quercia e della betulla. Questa antica venerazione si conserva in modo molto palese in Scozia, dove la tradizione non permette l'uso del legno, delle foglie, della corteccia o dei fiori di quest'albero, o il taglio, se non per scopi sacri e in particolari circostanze.
Il taglio, il trasporto e la collocazione (sopra le porte, come portafortuna) di rami di sorbo pare si effettuasse seguendo particolari rituali e in accordo con il calendario sacro. In Scozia il sorbo simboleggiava la morte e la vita dopo la morte, perchè veniva considerato un tramite tra questo mondo e l'altro; il suo legno veniva bruciato solo durante le cerimonie funebri o divinatorie. Aveva una posizione molto importante nella preparazione del pane sacro, il cui grano veniva battuto con un utensile fatto di legno di sorbo. Era considerato un amuleto contro le fatture e la malasorte.
La capacità del sorbo di crescere dove il terreno sembra inesistente, come tra le biforcazioni degli altri alberi o sulla roccia nuda, ha rafforzazto la sua immagine di albero soprannaturale, che non appartiene alla terra nè al cielo, ma vive tra
Il taglio, il trasporto e la collocazione (sopra le porte, come portafortuna) di rami di sorbo pare si effettuasse seguendo particolari rituali e in accordo con il calendario sacro. In Scozia il sorbo simboleggiava la morte e la vita dopo la morte, perchè veniva considerato un tramite tra questo mondo e l'altro; il suo legno veniva bruciato solo durante le cerimonie funebri o divinatorie. Aveva una posizione molto importante nella preparazione del pane sacro, il cui grano veniva battuto con un utensile fatto di legno di sorbo. Era considerato un amuleto contro le fatture e la malasorte.
La capacità del sorbo di crescere dove il terreno sembra inesistente, come tra le biforcazioni degli altri alberi o sulla roccia nuda, ha rafforzazto la sua immagine di albero soprannaturale, che non appartiene alla terra nè al cielo, ma vive tra
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