lunedì 7 luglio 2014

La quercia, il re degli alberi

La quercia è stata quasi sempre considerata il re degli alberi. Nella tradizione greca, il deva del bosco di querce di Dodona divenne sempre più importante fino ad assumere il ruolo di Zeus, la principale divinità greca. La sua quercia sacra a Dodona era, come Delfi, uno dei maggiori oracoli del mondo antico ed è stata luogo di pellegrinaggio per circa duemila anni. La quercia fu consacrata  a Giove, l'equivalente di Zeus, e divenne l'albero principale dei boschi sacri dei romani. Toponimi germanici come "Dreieich", "Tre querce", pare indicassero santuari teutonici o luoghi in cui i membri delle tribù si incontravano per discutere o per amministrare la giustizia. Si può supporre che le querce fossero presenti anche nei boschi dei druidi, semplicemente per l'importanza che esse hanno sempre avuto nell'ecosistema dell'Europa Occidentale. L'unica prova della venerazione delle querce arriva dalla Galia: Plinio riporta una cerimonia in cui un vischio sacro dai poteri curativi veniva tagliato da una quercia. Nell'arpa irlandese di Brian Boru, la quercia rappresenta l'aspetto creativo maschile. La quercia era sacra a tutti gli dei del cielo: Zeus, Thor, il celtico Taranis, ma anche alle divinità della terra, il cui aspetto nutritivo dava cibo a tantissimi animali sacri, ma soprattutto ai maiali, animali sacri a due madri, come Ceridwen. Il nome celtico della quercia è legato ai concetti di "albero" e "porta", e il "Cad

lunedì 2 giugno 2014

La betulla, l'albero dell'inizio

La betulla è stata sempre considerata l'albero "dell'inizio". Prepara la terra ed anche l'anima. Le prime versioni degli antichi veda indiani erano scritte su corteccia di betulla, ed anche nell'antica Irlanda, "la madre dell'apprendimento" (come la betulla era talvolta chiamata) presiede l'alfabeto: la prima lettera, b, beth, è la betulla. Nella mitologia irlandese i primi segni ogamici furono incisi su legno di betulla, per avvertire il dio della luce Lugh che sua moglie stava per essere rapita e portata agli inferi. (...)
(...) La protezione della betulla è una forte caratteristica di molte tradizioni in tutta l'Europa: le culle di legno di betulla dovevano proteggere i bambini dalle cattive influenze (nelle favole dalla minaccia delle streghe che scambiavano i bambini fra di loro), e la famosa scopa di betulla era più che un pratico utensile domestico. Veniva usata ritualmente per spazzare via "lo spirito dell'anno vecchio" e fare spazio al nuovo. Poi la si appendeva in cima al tetto o sopra la porta come protezione.
La tenera e graziosa betulla era sacra a Frigga, la consorte di Odino (originariamente una divinità del vento) e in seguito gli erboristi e gli alchimisti la associarono all'equivalente romano di Frigga, la dea Venere. Riti primaverili e di fertilità e incontri amorosi avvenivano nei boschi di betulla, la manifestazione terrena della dea dell'amore. Non molti anni fa, le ragazze e i ragazzi scozzesi si univano ancora nei boschi di betulle durante Beltane, mentre gli adulti venivano sciolti dai loro vincoli matrimoniali per un giorno.